La rinata tradizione dell'olio di Capri
- Un'associazione per la tutela dell'olivo a Capri
- Il recupero degli antichi oliveti
- L'utilizzo di tecniche naturali per la coltivazione
Nei secoli scorsi l'olio coltivato e prodotto a Capri era considerato una delle ricchezze più preziose nell'isola. Nei lunghi inverni burrascosi, quando Capri rimaneva isolata e senza approvvigionamenti dalla terraferma, l'olio rappresentava una base nutriente per l'alimentazione, fonte di energia per l'illuminazione e una merce di scambio.
Con l'avvento dell'economia turistica questa tradizione si è andata perdendo, ma gli antichi uliveti resistono ancora nelle zone di Mesola, Orrico, e sulle pendici di Palazzo a Mare e Tiberio: quelli più selvaggi dell'isola. Oggi l'associazione "Oro di Capri" si occupa della tutela e del recupero dell'ulivo a Capri promuovendo la coltivazione naturale dell'olivo.
L'associazione Oro di Capri ad oggi conta 50 membri e 50.000 piante.
L'obiettivo dell'associazione è tutelare l'ambiente e il passaggio caprese, garantire la qualità dell'olio di Capri supportando i coltivatori nelle fase di coltivazione e trasformazione delle olive con il supporto tecnico e scientifico di esperti agronomi.