Quattro amiche a Capri era il nome ufficiale della nostra vacanza. Io e tre compagne di liceo di Bologna a cui avevo promesso una fuga indimenticabile a Capri nella settimana prima di Pasqua.
In effetti è stato così: tempo magnifico, cibo squisito, visite esaltanti alla villa di Axel Munthe, la Certosa, il monte Solaro, l'Arco Naturale. E fin qui parliamo della Capri classica proposta a tutti i viaggiatori alla scoperta dell'isola. Ma il mio asso nella manica erano Nello e Christina di Caprionline che ci hanno proposto un'escursione al Sentiero dei Fortini.
Appuntamento alle 8.30 al piazzale degli autobus davanti al cimitero di Anacapri con scarpe comode, zainetto, bottigliette d'acqua e, ovviamente, macchina fotografica. Abbiamo deciso di non fare il percorso completo (Nello che guidava la spedizione non era certissimo sulla nostra resistenza fisica) saltando il fortino di Orrico situato sulla Punta del Miglio. Ci siamo inoltrati lungo un sentiero nel verde puntando verso il fortino di Mesola come prima tappa. Qui abbiamo approfittato della sosta per respirare a pieni polmoni l'aria di mare, incantate dal panorama della costa.
Sapevamo che i fortini sono stati costruiti come protezione dalle incursioni dei saraceni e poi rinforzati dagli inglesi nel periodo napoleonico. Nel 1998 il comune di Anacapri con i finanziamenti della Comunità Europea ha sistemato queste tre fortificazioni e i sentieri che le uniscono, completando il percorso con piastrelle di ceramica che indicano i punti più interessanti. Questi interventi segnalano anche la presenza di piante particolari tipiche del luogo e ci sono piaciuti molto, in particolare a me che sono in pieno delirio botanico.
Procedendo verso sud per arrivare a Punta Carena abbiamo scoperto una Capri che non ci aspettavamo lungo un sentiero in gran parte in costa dove la roccia nuda si alterna alla macchia mediterranea con arbusti di rosmarino, cisto, euforbia. Un paesaggio incredibile soprattutto per le sfumature di colore che cambiano di continuo. Ricordo ancora il verde incredibile del mare visto dal ponticello della Cala di Mezzo. In fila indiana come bravi esploratori abbiamo continuato fino al Forte del Pino e poi al Tombosiello per vedere il super panorama sulla Cala di Limmo. Arrivati al Faro di Punta Carena (voglio dimenticare il chilometro di salita fatto verso la fine) ci siamo sdraiati al sole come salamandre per riprenderci dalla camminata.
L'appuntamento per l'ora di pranzo era con Gianni al Ristorante da Gelsomina vicino al Belvedere della Migliera. Felici e affamati ci siamo seduti sul terrazzo panoramico e abbiamo fatto onore agli antipasti misti seguiti dai ravioli alla caprese e il misto di carni. Giuro che dei dolci mi sono concessa solo un assaggio. Alla fine un'ultima sosta al belvedere che si affaccia su Punta Carena con nuova raffica di foto ai Faraglioni e al paesaggio circostante. Un po' da turiste giapponesi ma a casa dovevamo far morire d'invidia chi di Capri ha visto solo la Piazzetta e la Grotta Azzurra.